domenica 9 giugno 2013

L'estetica ai tempi di Ben Ali

Da metà aprile, come alcuni sanno, ho cambiato casa, e il mio nuovo coinquilino è Dali (che non è il pittore, ma sta per Mohammed Ali), 28 anni, artista-filosofo-studente-girovago. Durante una delle nostre sessioni di cazzeggio su internet...ehm...volevo dire di dialogo interculturale con l'ausilio di YouTube, ha esordito: "Ora ti faccio vedere una cosa che ha traumatizzato tutti noi quando eravamo piccoli, cazzo". Ah, sì, dovete sapere che il mio coinquilino ha l'abitudine di terminare ogni, e dico ogni sua singola frase con la parola زبي "cazzo". Che ci volete fare, è fatto così.

Il video:



Ordunque, si tratta di uno spot del ministero della sanità tunisino legato a una campagna di vaccinazioni. Era il 1987 e Ben Ali era appena diventato presidente.
Seguiamo il video con ordine, è imperdibile.
Già il logo in apertura è tremendo: un angelo con un'espressione a dir poco disperata (perché?!), le ali scheletriche, la veste viola - il colore di Ben Ali! - e tra le braccia un'enorme siringa. La scritta sottostante dice "Giornata nazionale del vaccino".
Quindi, ecco una veduta della medina di Tunisi e una voce narrante che recita qualcosa tipo: nonostante tutto sembri tranquillo, i genitori espongono i figli a mille pericoli quando li gettano in strada con nient'altra protezione che un semplice "Mi raccomando sta' attento!".
A questo punto, iniziano delle sequenze degne di David Lynch. Dai vari vicoletti sbucano dei mostri in forma di pupazzoni: ognuno di essi rappresenta una malattia diversa, con tanto di descrizione degli spaventosi sintomi da parte della voce narrante.
In ordine potete ammirare:
- il morbillo, che ovviamente è rosso, e che porta sulla testa dei gufi, simboli di sventura presso gli arabi, e addosso alcuni simboli musulmani come la khomsa, o mano di fatima, e il pesce;
- il tetano, che ha sulla testa una lametta da barba gigante ("chi è questo che viene armato?") e che rende il malato "incapace di muovere la bocca e il collo: neanche da mangiare gli si può dare!";
- la tubercolosi, che è quella specie di cattivissimo bananone giallo che "attacca il petto" e "fa sputare sangue";
- la pertosse, un uccellaccio allucinato che "può portare il bambino alla morte";
- la poliomielite, un vecchio che si trascina dietro un arto staccato, perché "chi vi si ammala rimane handicappato tutta la vita";
- la difterite, un subdolo bruco, che "fa smettere di funzionare il cuore in un colpo solo"!

Bisogna debellare queste malattie, recita la voce, e non c'è altro rimedio che...il vaccino.
Ed ecco spuntare quella...quella...quella abominevole mano BLU con SEI DITA (perché?!), che impugna la siringa a mo' di pistola, e uccide i mostri.
A quel punto, lo vedete da voi, seguono sei ore e quaranta di scene di bambini che trascinano i brandelli dei pupazzoni in riva al mare e ne fanno un rogo purificatorio.

Titolo del video su YouTube: "Il video che ha terrorizzato un'intera generazione di bambini tunisini, 1987".
Commento di Dali: "Io, da bambino, ogni volta che partiva questo spot alla tv, piangevo e mi nascondevo, cazzo. Vedi l'estetica di Ben Ali: il terrore, sempre il terrore, cazzo!".
Però non si può negare che il regista abbia avuto, nel suo modo perverso, un sacco di fantasia. O, forse, che si sia fumato un sacco de zatla.


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